E tu? Vuoi piacere agli altri?

Personal brand e rapporto con gli altri: come piacere a molti seguendo qualche semplice consiglio.

Quando ci relazioniamo ad una comunità, sia essa reale o virtuale, il primo pensiero che ci interessa è quello di piacere al maggior numero di persone.

L’accettazione all’interno di un gruppo rappresenta una componente imprescindibile ai fini della promozione del proprio personal brand.

“Sii te stesso”. Ma anche no.

In linea generale si ritiene che il mezzo migliore per riscuotere consensi sia quello di essere sempre sé stessi, distinguendosi per sincerità e trasparenza. È meglio chiarire subito che questo approccio è sbagliato.
Sia chiaro, non devi fingere di essere qualcun altro o mentire, bisogna solo “filtrare” la tua personalità attraverso canoni di buon senso e rispetto reciproco. Limita al massimo i tuoi difetti e scegli bene i lati che vuoi far percepire del tuo personal brand.

Come ricorda il Cluetrain Manifesto (2009) i mercati sono conversazioni; entità fatte di esseri umani e non di segmenti demografici. Sono le persone che fanno il mercato e non il contrario. Una corretta interazione con loro è – di fatto- essenziale.

Se non apprezzi qualcuno non puoi dirlo apertamente. Se un commento ti critica non è consigliabile attaccare l’autore scatenando fuoco e fiamme (il famoso ‘flame’). Esprimere dissenso è negativo. Bisogna sempre ricordare che un minimo passo falso nella comunicazione social può danneggiare o addirittura distruggere la tua reputazione.

Al simile piace il simile

Come comportarsi allora? È molto semplice: la chiave per piacere agli altri è andare d’accordo con tutti!

[ctt template=”5″ link=”dbitf” via=”no” ]“Quando giudichi gli altri, non definisci loro, definisci te stesso.” – Wayne Dyer[/ctt]

Nel Simposio, Platone ci ricorda che

Il simile è amico al simile: che, cioè, il solo buono è amico al solo buono, mentre il cattivo non contrae mai una vera amicizia né col buono né col cattivo.

Non è buonismo, né opportunismo. È la natura umana. Devi trovare punti in comune con i tuoi interlocutori, apprendendo e rispettando le loro storie. Non giudicarli. Farli sentire giustamente importanti, costantemente al centro del tuo sistema di relazioni. Non dimenticare che è il pubblico a determinare il successo del tuo personal brand.

L’attenzione maniacale per il tuo personal brand non è egocentrismo. Ricorda che l’esaltazione della tua unicità non avrebbe alcun senso se non rapportata ad una dimensione collettiva.

Dall’introspettivo all’extraspettivo

Rimanere confinato nel tuo mondo, chiuso a riccio sulle tue idee, non ti aiuterà. Dovrai cambiare approccio e volgere verso quello che Roman Krznaric ha definito “atteggiamento extraspettivo”. Ovvero aprirsi ad un sentimento di empatia con il nostro interlocutore che ti permetterà di calarti nei suoi panni, comprendendone necessità, bisogni e timori. Chiavi di lettura fondamentali per elaborare soluzioni vincenti associate alla tua promessa di valore.

Il tutto, in ambito social, si traduce in un comportamento attivo e pro attivo verso il tuo pubblico. Non essere avaro di ‘mi piace’ e condivisioni. Ringrazia, rispondi. Commenta in modo da stimolare lo sviluppo di una discussione. Suggerisci soluzioni, approfondisci tematiche. Fatti percepire come presente, disponibile e soprattutto, utile.

A buon rendere

La tua buona condotta in rete influirà in maniera significativa sulla percezione del tuo personal brand. Rafforzerà la tua reputazione, garantendoti anche una sorta di “credito” da spendere in futuro. I tuoi atteggiamenti positivi, infatti, saranno ricambiati dai tuoi interlocutori che, più o meno consapevolmente, andranno ad amplificare con condivisioni e menzioni, l’attività del tuo personal branding. Niente male vero?

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