Homer Simpson o Max Power: da che parte stai?

Oggi una vecchia puntata dei Simpson mi ha regalato lo spunto per un articolo sui nickname. Un nickname (o nick) è un soprannome, uno pseudonimo usato per identificarsi in un contesto o in una determinata comunità.

Nell’episodio il buon Homer si esalta perché un personaggio di una popolare serie televisiva porta il suo stesso nome e cognome. La cosa genera negli altri una notevole ammirazione; sentimento che porta Homer al settimo cielo.

Tutto cambia, però, quando lo show decide di trasformare l’abile ed affascinante detective Homer Simpson in una spalla stupida ed imbranata. Il “vero” Homer viene così rapidamente associato al ridicolo personaggio televisivo, diventando vittima di terribili scherzi e sfottò. La situazione diventa ben presto intollerabile ed Homer decide di cambiare identità, adottando lo pseudonimo di Max Power (in inglese = “massima potenza”) .

Il nuovo nome, che “l’orecchio fa goder”, sortisce effetti incredibili. Max Power è amato dalla gente, venerato dagli amici, idolatrato dalle donne (e non solo) e ben voluto persino dal terribile Signor Burns che incredibilmente riesce a ricordare questo nome incisivo e diretto.

Dopo una serie di peripezie, però, il capofamiglia dei gialli più famosi della TV deciderà di tornare ad essere semplicemente “Homer”, abbandonando per sempre l’identità (e tutti i vantaggi annessi) di Max Power.

È interessante considerare come il nome “Max Power” abbia cambiato la percezione delle persone di Springfield nei confronti di una persona comune e totalmente ordinaria. Uno spunto che deve far riflettere sull’importanza del nome giusto, del nickname più forte ed adatto.

Spesso si discute se in ottica di personal branding è meglio conservare il proprio nome o inventare un nickname. Un dibattito aperto sia per singoli imprenditori che per dinamiche start-up.

Alcuni sono favorevoli, altri contrari. In assoluto non c’è un’unica verità, anche se personalmente appartengo al partito del “vero nome”.

Di sicuro se il tuo nome somiglia a quello di un competitor, se è troppo lungo, cacofonico oppure se è associabile a qualcosa -o qualcuno- con una reputazione non certo eccelsa (come nel caso del nostro caro Homer), la scelta di un nuovo nome è più che consigliata.

Un buon nickname deve emanare energia, deve essere breve e facile da ricordare. I nomi d’arte nella musica, nel cinema e nella moda possono essere un valido esempio.

È più affascinante il nome Louise Veronica Ciccone o Madonna? È più accattivante Nicolas Kim Coppola o Nicholas Cage? È più semplice ricordare Marshall Bruce Mathers III o Eminem? Maria Mandelli o Krizia? Homer Simpson o Max Power?

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4 risposte

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